Transizione 5.0: Decreto attuativo firmato
Il decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 ha ottenuto il via libera della Corte dei Conti ed è stato ufficialmente firmato. Questo piano mira a promuovere la transizione energetica e digitale delle aziende italiane, incentivando nuovi investimenti attraverso il sistema del credito d’imposta.
Le aziende potranno ottenere un credito d’imposta fino al 45% delle spese sostenute.
Risorse stanziate
Il decreto appena firmato specifica le modalità di accesso a questo incentivo, per il quale il governo ha destinato 6,3 miliardi di euro.
Chi può usufruire dell’agevolazione
Tutte le aziende con sede in Italia e le organizzazioni di soggetti non residenti possono usufruire di questa agevolazione fiscale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalle dimensioni o dal regime fiscale.
Ammessa retroattività
Il decreto conferma la retroattività della misura, per cui saranno incentivati gli investimenti realizzati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.
Spese e agevolazioni
Particolare attenzione è rivolta all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo, con l'esclusione delle biomasse ma inclusi gli impianti di storage.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, il decreto conferma l'obbligo di utilizzare moduli iscritti nel registro di cui all’articolo 12 del decreto legge 9 dicembre 2023 n. 181. I moduli devono essere prodotti nei Paesi dell'Unione Europea con specifici standard di efficienza: almeno 21,5% per i moduli fotovoltaici, almeno 23,5% per i moduli con celle, e almeno 24% per i moduli bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem.
Le spese di installazione rientrano nel calcolo del credito d’imposta per un importo del 120%, che sale al 140% per i moduli bifacciali a eterogiunzione.
Il Piano Industria 5.0 prevede anche agevolazioni per le spese in attività di formazione e per gli investimenti in beni materiali nuovi, che devono garantire una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura produttiva o del 5% per i singoli processi interessati dall’investimento.
A causa della complessità del decreto, che ha ritardato l’avvio delle agevolazioni, i ministeri coinvolti stanno preparando una circolare con le istruzioni operative.
Maggiori informazioni
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