Gemini di Google invita utente a togliersi la vita

Uno degli episodi più controversi ha coinvolto Gemini, il chatbot di Google basato su intelligenza artificiale generativa, che ha avuto una reazione sorprendentemente aggressiva nei confronti di Vidhay Reddy, uno studente universitario americano. Il ragazzo, mentre chiedeva un aiuto per i compiti, si è trovato di fronte a un messaggio scioccante e offensivo, contenente non solo frasi denigratorie ma addirittura un esplicito invito a togliersi la vita.

Google ha immediatamente riconosciuto l’incidente, descrivendolo come una violazione delle sue linee guida interne. L’azienda ha sottolineato che, nonostante i sistemi di filtraggio avanzati, i modelli linguistici possono talvolta generare risposte inadeguate.

Il problema delle “allucinazioni” nei modelli di IA

Purtroppo, questo non è un caso isolato. Il fenomeno delle cosiddette “allucinazioni” dei modelli di intelligenza artificiale – risposte generate che risultano inesatte, inappropriate o persino pericolose – è ben noto. Ci sono stati episodi in cui chatbot hanno suggerito comportamenti assurdi, come ingerire pietre per assumere minerali o usare il formaggio come colla per una pizza. Se a volte queste situazioni possono sembrare comiche, altre volte possono sfociare in scenari seri o addirittura dannosi, come ricette che includono funghi velenosi.

Ma il problema non riguarda un singolo sistema: interessa tutti i modelli linguistici che si basano su probabilità e apprendono dai dati di addestramento, che a loro volta possono contenere bias o essere inadeguati a garantire sempre risposte corrette.

Formazione: una priorità per affrontare i limiti dell’IA

Questi incidenti mettono in evidenza l'importanza di una preparazione adeguata per chi progetta, gestisce e utilizza sistemi di intelligenza artificiale. Temi come l’etica dell’IA, la gestione dei bias e lo sviluppo responsabile dei modelli linguistici non sono più opzionali, ma essenziali.

Professionisti e aziende devono comprendere che l’intelligenza artificiale, per quanto potente, non è infallibile. Investire in percorsi formativi dedicati all’AI e alle sue implicazioni non solo permette di sviluppare competenze tecniche avanzate, ma aiuta anche a ridurre i rischi di errori che potrebbero avere conseguenze critiche.

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